«C’est pour moi une joie et un honneur de vous affirmer la volonté de la Suisse de participer activement aux travaux des Nations Unies.» In questi termini l’allora Presidente della Confederazione, Kaspar Villiger, concludeva il suo discorso dinnanzi l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York il 10 settembre 2002 (dodis.ch/55178). Esattamente 20 anni fa e dopo innumerevoli esitazioni, la Svizzera diventava l’ultimo stato sovrano al mondo ad aderire alle Nazioni Unite.
Per il 20° anniversario dell’adesione svizzera all’ONU, il gruppo di ricerca Documenti Diplomatici Svizzeri (Dodis) pubblica il terzo volume della serie «La Svizzera e la costruzione del multilateralismo»: www.dodis.ch/q15. Quest’ultima contribuzione contiene 50 documenti di centrale importanza, relativi alla complessa storia delle relazioni tra la Svizzera e l’ONU dal 1942 al 2002. La pubblicazione contiene altresì più di 2000 rinvii ad altri documenti consultabili nella banca dati Dodis.
L’ingente numero di documenti trovati prova come un’interpretazione restrittiva ed un impiego smodato della neutralità abbiano a lungo ostacolato l’adesione della Svizzera all’ONU. Nel 1986, il popolo svizzero rifiutava massivamente l’adesione all’ONU alle urne. Sedici anni dopo, e con la fine della guerra fredda, la politica estera elvetica ha conosciuto un periodo di apertura, il quale ha determinato l’adesione della Svizzera all’ONU. Nel marzo 2002, l’iniziativa popolare «per l’adesione della Svizzera all’Organizzazione delle Nazioni Unite» è stata accettata dal 54,6% dei votanti. «Gli obiettivi dello Statuto dell’ONU corrispondono agli obiettivi della politica estera della Svizzera.» Sono questi i termini impiegati nel messaggio del Consiglio federale che così sintetizzava la sua posizione, aggiungendo che d’ora in poi «La Svizzera può rispettare le disposizioni dello Statuto senza rinunciare alla sua neutralità» (dodis.ch/53989).
«Il fatto che l’opuscolo informativo delle votazioni, la domanda di adesione e il discorso del Presidente della Confederazione si riferiscano alla riaffermazione della neutralità dimostra che il governo svizzero ha lottato per decenni nel tentativo di trovare un compromesso, illustrando altresì la disperata ricerca di sostituire il suo Sonderstatut, concesso alla Svizzera al momento della sua adesione alla Società delle Nazioni nel 1920», riassume così Sacha Zala, Direttore del gruppo di ricerca Dodis, concludendo che «già nel 1946 la Svizzera avrebbe dovuto rendersi conto che gli stati neutrali potevano facilmente rimanere tali anche come membri dell’ONU.»
Direttamente al nuovo volume: www.dodis.ch/q15